domenica 27 dicembre 2015

AUGURI

 Con l'occasione delle Sante Feste,
 a tutti gli amici che mi seguono sul blog, auguro
 un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.


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With occasion of the Holy Celebrations,
I wish all friends that follow my blog,
a Merry Christmass and Happy New Year.


mercoledì 12 agosto 2015

Papa Francesco

Un bassorilievo del nostro caro papa, molto amato da tutti.
Lo inserisco tra i files free , affinchè chiunque lo desidera possa 
riprodurlo,  magari,  come esempio nella propria casa.



Per scaricare la depth map cliccate sopra e col tasto destro
del mouse salvatela sul vostro PC.
To download depth map click on photo and with rigth key
of mouse save it on your PC.




sabato 1 agosto 2015

Artcam : Halftoner avanzato

Continuiamo il tutorial sulle foto incise a mezzitoni, soffermandoci, 
questa volta, sulle foto riprodotte con matrice di punti.
Chi ha seguito lo scorso tutorial, sostanzialmente, non vedrà particolari 
differenze tra le due procedure se non quella relativa ai patterns 
vettoriali e alla strategia di lavorazione.
Infatti adesso, invece di costruire un pattern di vettori lineari, dovremo 
creare una matrice di punti circolari sulla foto.
Qualcuno ricorderà che ho già affrontato questo argomento in passato  Halftoner.
Diciamo che questa è un'altra tecnica in Artcam per ottenere la stessa cosa


Partiamo col nostro solito esempio:
tanto per non fare torto a nessuno, importiamo in Artcam 
un'altra "bonazza" del jetset e stabiliamo le  dimensioni tipiche 
del modello , 130x100 (x,y) per una profontità di 1.5mm.
Al solito consiglio di delineare un vettore chiuso attorno 
alla zona d'interesse per limitarne la lavorazione.


                             

Scegliamo una fresa Vbit per l'incisione con un anglo di 60 gradi.
Dalle relazioni matematiche riportate nello scorso articolo, abbiamo visto che:
   fresa 60°  t = 1.155 x p
fresa 90°  t = 2     x p
    fresa 120° t = 3.464 x p
dove "t" questa volta caratterizza la distanza minima tra i centri dei punti circolari e 
"p" indica la profondità di incisione.
Quindi nel nostro esempio avendo scelto una Vbit di 60° e una profondità di 1.5mm avremo:
t = 1.155 x 1.5 = 1.7325 

Però, se ricordate bene, avevo raccomandato di maggiorare 
tale distanza di almeno 0.5mm per evitare che due o più 
punti adiacenti di massima profondità,  possano accavallarsi fra loro .
Adesso perciò sappiamo che la matrice di punti deve avere 
una distanza tra un punto e l'altro di :
1.7325 + 0.5 = 2.2325mm.
Quindi abbiamo i dati per costruire la matrice di punti circolari.
Disegniamo un piccolo cerchio e aiutandoci con la funzione 
COPIA E RUOTA BLOCCO
creiamo una  matrice tale da riempire interamente il contorno di lavorazione.
E' essenziale capire che la dimensione dei cerchi non è importante, ma è
d'obbligo rispettare la distanza tra i loro centri (nel nostro esempio 2.2325mm).


                             
                                    

Come già visto nell'articolo precedente la funzione 
RITAGLIO VETTORI 
ci permetterà di limitare la matice all'interno del vettore contorno.



                                      
Alcuni esempi di matrice di cerchi   "a spirale, a 45 gradi  e lineare".




Sembra superfluo aggiungere che la matrice di punti può avere qualsiasi forma, 
deformazione o quantaltro  la vostra fantasia vi suggerirà, per 
ottenere un lavoro unico e personalizzato.
                                  

Passiamo quindi alla lavorazione  
Sembra quasi banale dire che useremo la strategia FORATURA.
C'è da dire che,  mentre, nello scorso articolo avevamo inserito una profondità 
di incisione pari a zero, in questo caso, poichè Artcam non accetta 
lo zero per il drilling , inseriremo una profondità fittizia di 0.001mm.
Allo stesso modo, in 
TRASFORMAZIONE TOOLPATH 
proietteremo la foratura sul rilievo



                                      
Di seguito i risultati :




                                      
Considerazione:
mi rendo conto , giustamente,  che qualcuno obietterà 
sul perchè fare tutto stò casino , se esistono programmi.,
peraltro gratuiti, che lo fanno automaticamente.

La risposta è molto semplice. 
Chi , come me , si cimenta in questo hobby, ha voglia di imparare
cose nuove e sperimentare situazioni che esulano dallo standard.
La libertà di decidere e l'applicazione del proprio estro, partorisce nel bene 
o nel male,  l'univocità dell'essere umano e delle sue creazioni, bandendo così
 l'effetto fotocopia,  più modernamente detto globalizzazione:  
cioè fare tutti la stessa cosa, allo stesso modo e, spesso, alla stessa ora.

Dubbi, domande e suggerimenti non saranno ignorati.

Arrivederci.

mercoledì 29 luglio 2015

Artcam : PhotoVCarve avanzato


Oggi fortunatamente in rete troviamo ottimi programmi gratuiti che 
permettono questa tecnica di riproduzione di una foto  su supporti di legno o 
plastiche ,con l'ausilio di una macchina a controllo numerico.
Alcuni di questi programmi hanno delle funzioni interessanti che 
che si discostano dalla routine delle classiche linee dritte , ma nessuno, 
 almeno per quelli che conosco, permette la totale e libera 
personalizzazione delle forme di incisione che possono rendere un lavoro unico.

Allora ho pensato ad Artcam e ad alcune sue prerogative che spesso 
sono dimenticate o ignorate e che invece con un pizzico di fantasia possono 
trasformare un' incisione standard in una dalle caratteristiche uniche.

Vediamo come con un esempio:
scegliamo la foto  che vogliamo incidere e, come già sappiamo ,
importiamola in Artcam e diamole delle dimensioni a piacere
130x100 mm (x,y) con una profondità di circa 1.5 mm (z).
Tralascio tutte le raccomandazioni di scegliere una buona foto
e, magari, di migliorarne il contrasto, se necessario,  
prima di importarla ,  ritenedo la cosa già nota.
Scontorniamo il viso con un vettore (opzione consigliabile , ma non obbligatoria) 
per limitare la lavorazione alla sola parte che ci interessa.



                               
Adesso la parte più importante, cioè creare un pattern di vettori
guida per l'incisione. Qui la fantasia dell'operatore  può 
sbizzarrirsi, creando delle texure vettoriali personali.

Alcuni esempi di vettori:
partiamo sempre da un vettore centrale, che poi con la funzione 
OFFSET VETTORE repichiamo via via per 2mm fino al vettore 
bordo  precedentemente disegnato.





                           
Per ritagliare perfettamente il pattern  con il bordo , ci aiutiamo con la funzione
RITAGLIO VETTORI limitando così l'insione alla sola zona d'interesse.
                               


Adesso che abbiamo creato i patterns, passiamo alla lavorazione,
scegliendo come strategia la LAVORAZIONE SU VETTORE.
Dati:
fresa Vbit 60 gradi 
profondità  0 mm (sì , deve essere zero)



                           
prossimo passaggio è quello di proiettare la lavorazione sul rilievo
con la funzione TRASFORMAZIONE TOOLPATH


                          
Di seguito i risultati:




                      

Ovviamente ho fatto degli esempi banali e poco definiti, solo per far 
capire la procedura,  ma pensate alle potenzialità che si prospettano.



A questo punto i più arguti si domanderanno come stabilire 
il rapporto tra le distanze delle passate (vettori) e la profondità d'incisione.
Il mio consiglio è quello di disegnarsi dei coni che simulano le frese 
Vbit nelle angolazioni più comunemente usate, cioè  60°, 90° e 120° e 
calcolarsi in base alla profondità di incisione lo spazio giusto tra le  passate.
Vedi esempio:


                           
Come vedete, a piè foto, ci sono le relazioni matematiche (proporzioni)
per determinare la distanza fra passate in conseguenza 
dell'angolo di fresa e della profondità d'incisione.
Per una Vbit di 60° la relazione è   1 : 1.155 = p : t   
(si legge "1 sta a 1.155 come pi sta a ti") 
per una Vbit di 90° la relazione è           1 : 2 = p : t
per una Vbit di 120°la relazione è     1 : 3.464 = p : t

Faccio un esempio:
supponiamo di importare una foto di dimensioni 133x100 (x,y) ,  
con  una profondità di incisione di 1.5mm e scegliamo 
una fresa di incisione  Vbit di 90°.
 In base alla proporzione matematica come in foto , ragioniamo così:
1 : 2 = p : t  
dove "p" è la profondità scelta per il rilievo (nel nostro caso 1.5mm) 
e  "t " è la  distanza tra i vettori  pattern (ancora ignota).
Quindi per la formula inversa avremo che  
t = 2xp/1 da cui ,  2x1.5/1 = 3 
Quindi, in sintesi, per una Vbit di 90° e una profondità
di 1.5mm la distanza fra le passate deve essere  3mm.
In realtà questa distanza di 3mm deve essere sempre maggiorata 
di almeno  0.5mm,  per scongiurare che le passate più profonde 
si accavallino l'una sull'altra rovinando il lavoro.
Il medesimo ragionamento si farà per ogni fresa e per 
ogni profondità scelta,  avendo accortenza di usare 
la relazione corrispondente all'angolo della Vbit scelta per la lavorazione.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, un'applicazione un pò più elaborata
potrebbe essere quella di seguire con i vettori i lineamenti del viso , collo e 
capelli , anche se in modo molto sommario, ottenendo così dei risultati
decisamente più interessanti rispetto alle semplici forme geometriche.



Spero di essere stato chiaro,  o quantomeno 
comprensibile e comunque rimango a disposizione 
per eventuali chiarimenti e domande.
La prossima volta vedremo la stessa tecnica, questa volta , però ,
applicata ai dots, con situazioni nuove e divertenti.
Buone vacanze.

martedì 28 luglio 2015

Mastro scappellino

Altro lavoro funerario di scultura virtuale.
Esso rappresenta un mastro scappellino, che era il lavoro di vita della person scomparsa.
Anche questo, come il precedente, verrà inserito sulla lapide.


Madonna su lapide

Saluti a tutti.
Un altro lavoro di scultura virtuale rappresentante una madonna  con velo,
affranta , ma non triste, da inserire su una lapide in marmo.
Ho specificato affranta ma non triste , perchè sono stato senpre restio 
ad associare la morte con la disperazione e la tragedia.
Purtroppo essa fa parte di noi , così come la vita .
 Dal modello originale, chiaramente, ho cancellato parti relative al  nome e date del defunto.


sabato 17 gennaio 2015

Lithophane tutorial

Benritrovati.
Spero che abbiate trascorso buone feste natalizie, 
ma soprattutto vi auguro un anno sereno.
Rieccomi con un nuovo tutorial, questa volta sulla fotolitofania.
Direte voi: ma in rete c'è ne sono a bizzeffe di questi tutorial.
Annuisco, ma in questo troverete qualche facilitazione sulla sua applicazione.
In verità ho provato anche io a seguire qualche tutorial gentilmente
condiviso in rete, ma sinceramente quando ci si addentra sull'uso del tipo
di polimero da usare per avere un buon risultato, cominciano le noie.
Chi dice di usare  quel tipo di plastica bianca, chi dice di usarne quell'altra.
Corian, Avonite, Hi-Macs sono alcuni tipi,
ma alla fine risultano tutte difficili da reperire e costosissimi, 
soprattutto se ci si rivolge
a fornitori locali di laminati plastici, che ti vogliono vendere
lastre di 2 metri per una modica cifra a più zeri.
Oddio, per una prova mi guardo bene dal spendere un paio e più di centoni.
Allora condivido con voi una variante , che garantisce un risultato altrettanto buono,
se non migliore,  ma con materiali facilmente reperibili , ma soprattutto economici.
Cominciamo col spendere qualche parola sulla fotolitofania, anche se chi è arrivato al
mio blog cercando questa parola, saprà sicuramente di cosa si tratta.
Con la tecnica della fotolitofania, è possibile ottenere da un semplice engraving di una
foto , una proiezione in bianco e nero dell'incisione , quando essa è retroilluminata.
Come dicevamo sopra, è importante avere un supporto plastico opportuno per
ottenere l'effetto foto B/N, altrimenti ogni tentativo è vano.
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Il mio metodo è semplice:
il supporto sul quale incideremo la la nostra foto è una normalissima lastra trasparente
di plastica , facilmente reperibile nei brico center a prezzi umani, 
ma soprattutto con tagli che non sono nell'ordine dei metri.
Infatti si possono trovare lastre piccole , medie e grandi a pochi euro.


Giacchè vi trovate nel brico, procuratevi anche un vasetto di stucco bianco per muri/legno,
vi costerà  un paio di euro e vi durerà una vita, visto che se ne utilizza pochissimo.
Lo stucco ci servirà dopo l'incisione.


Quindi abbiamo la plastica trasparente, abbiamo lo stucco, ora 
scegliete la foto che più vi aggrada.

Nel mio esempio ho scelto l'immagine di una Madonna, così faccio felici tutti,
 quindi col software che normalmente usiamo,
facciamo la nostra incisione, rimanendo attenti a non dare troppa profondità.
Artcam, Aspire ,sono i softwares più conosciuti, ma tanti altri fanno questa funzione,
anche gratuiti.
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Tornado al mio esempio, questi sono i dati:

- 80 x 58.5 x 0,5 mm rapporto altezza/larghezza/profondità
- bulino 90°, diametro 6mm per la lavorazione engraving
 con passo laterale 0.1mm a 45°


Il risultato, una volta fresato,  sarà una cosa del genere.




Ora è importante fare una considerazione:
la profondità di incisione non deve essere direttamente
 proporzionale alle dimensioni del modello inciso,
in quanto essa determinerà solo il livello di chiaro scuro (tonalità) del risultato.
Quindi se inciderete un modello ad es. 300x200mm non
 eccedete in una profondità oltre 1/1.5 mm.
Una volta terminata l'incisione, riempitela  di stucco bianco , con l'aiuto di una spatola,
possibilmente morbida in modo da non rovinare la plastica, 
così da avere uno stato omogeneo a filo con i bordi.



Fate asciugare e godetevi lo spettacolo mettendo in controluce l'incisione.


Vi ritroverete la foto originale in bianco e nero , però incisa sul supporto plastico.
Mi ricollego brevemente al concetto di profondità dell'incisione:
avrete certamente capito che eccedendo con essa aumenta
 lo strato di stucco e perciò il rapporto tra il
bianco (le parti meno riempite di stucco) e il nero (le parti più riempite)
 risultando una foto troppo scura.
Le mie foto scattate purtroppo non rendono merito al risultato,
 che è ottimo e molto dettagliato e ripeto, forse migliore di quello
ottenibile con i materiali costosi sopra menzionati.
Non fate caso ai cerchi che vedete nel mezzo, ho fatto la prova su una lastra riciclata.
Buon divertimento.