mercoledì 29 luglio 2015

Artcam : PhotoVCarve avanzato


Oggi fortunatamente in rete troviamo ottimi programmi gratuiti che 
permettono questa tecnica di riproduzione di una foto  su supporti di legno o 
plastiche ,con l'ausilio di una macchina a controllo numerico.
Alcuni di questi programmi hanno delle funzioni interessanti che 
che si discostano dalla routine delle classiche linee dritte , ma nessuno, 
 almeno per quelli che conosco, permette la totale e libera 
personalizzazione delle forme di incisione che possono rendere un lavoro unico.

Allora ho pensato ad Artcam e ad alcune sue prerogative che spesso 
sono dimenticate o ignorate e che invece con un pizzico di fantasia possono 
trasformare un' incisione standard in una dalle caratteristiche uniche.

Vediamo come con un esempio:
scegliamo la foto  che vogliamo incidere e, come già sappiamo ,
importiamola in Artcam e diamole delle dimensioni a piacere
130x100 mm (x,y) con una profondità di circa 1.5 mm (z).
Tralascio tutte le raccomandazioni di scegliere una buona foto
e, magari, di migliorarne il contrasto, se necessario,  
prima di importarla ,  ritenedo la cosa già nota.
Scontorniamo il viso con un vettore (opzione consigliabile , ma non obbligatoria) 
per limitare la lavorazione alla sola parte che ci interessa.



                               
Adesso la parte più importante, cioè creare un pattern di vettori
guida per l'incisione. Qui la fantasia dell'operatore  può 
sbizzarrirsi, creando delle texure vettoriali personali.

Alcuni esempi di vettori:
partiamo sempre da un vettore centrale, che poi con la funzione 
OFFSET VETTORE repichiamo via via per 2mm fino al vettore 
bordo  precedentemente disegnato.





                           
Per ritagliare perfettamente il pattern  con il bordo , ci aiutiamo con la funzione
RITAGLIO VETTORI limitando così l'insione alla sola zona d'interesse.
                               


Adesso che abbiamo creato i patterns, passiamo alla lavorazione,
scegliendo come strategia la LAVORAZIONE SU VETTORE.
Dati:
fresa Vbit 60 gradi 
profondità  0 mm (sì , deve essere zero)



                           
prossimo passaggio è quello di proiettare la lavorazione sul rilievo
con la funzione TRASFORMAZIONE TOOLPATH


                          
Di seguito i risultati:




                      

Ovviamente ho fatto degli esempi banali e poco definiti, solo per far 
capire la procedura,  ma pensate alle potenzialità che si prospettano.



A questo punto i più arguti si domanderanno come stabilire 
il rapporto tra le distanze delle passate (vettori) e la profondità d'incisione.
Il mio consiglio è quello di disegnarsi dei coni che simulano le frese 
Vbit nelle angolazioni più comunemente usate, cioè  60°, 90° e 120° e 
calcolarsi in base alla profondità di incisione lo spazio giusto tra le  passate.
Vedi esempio:


                           
Come vedete, a piè foto, ci sono le relazioni matematiche (proporzioni)
per determinare la distanza fra passate in conseguenza 
dell'angolo di fresa e della profondità d'incisione.
Per una Vbit di 60° la relazione è   1 : 1.155 = p : t   
(si legge "1 sta a 1.155 come pi sta a ti") 
per una Vbit di 90° la relazione è           1 : 2 = p : t
per una Vbit di 120°la relazione è     1 : 3.464 = p : t

Faccio un esempio:
supponiamo di importare una foto di dimensioni 133x100 (x,y) ,  
con  una profondità di incisione di 1.5mm e scegliamo 
una fresa di incisione  Vbit di 90°.
 In base alla proporzione matematica come in foto , ragioniamo così:
1 : 2 = p : t  
dove "p" è la profondità scelta per il rilievo (nel nostro caso 1.5mm) 
e  "t " è la  distanza tra i vettori  pattern (ancora ignota).
Quindi per la formula inversa avremo che  
t = 2xp/1 da cui ,  2x1.5/1 = 3 
Quindi, in sintesi, per una Vbit di 90° e una profondità
di 1.5mm la distanza fra le passate deve essere  3mm.
In realtà questa distanza di 3mm deve essere sempre maggiorata 
di almeno  0.5mm,  per scongiurare che le passate più profonde 
si accavallino l'una sull'altra rovinando il lavoro.
Il medesimo ragionamento si farà per ogni fresa e per 
ogni profondità scelta,  avendo accortenza di usare 
la relazione corrispondente all'angolo della Vbit scelta per la lavorazione.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, un'applicazione un pò più elaborata
potrebbe essere quella di seguire con i vettori i lineamenti del viso , collo e 
capelli , anche se in modo molto sommario, ottenendo così dei risultati
decisamente più interessanti rispetto alle semplici forme geometriche.



Spero di essere stato chiaro,  o quantomeno 
comprensibile e comunque rimango a disposizione 
per eventuali chiarimenti e domande.
La prossima volta vedremo la stessa tecnica, questa volta , però ,
applicata ai dots, con situazioni nuove e divertenti.
Buone vacanze.

2 commenti:

  1. bel tutorial! lo proverò sicuramente anche se non ho ben capito la "trasformazione percorsi".

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  2. La funzione "trasformazione percorsi" non fa altro che proiettare il toolpath 2D su una figura 3D.
    In realtà ci sarebbero altre strade per ottenere la stessa cosa, ma questa è la più semplice.

    RispondiElimina

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